Associazione “Palio delle Botti” – Corropoli (TE) – Largo Cesare Battisti, 3 – Tel. 0861.856293 – info@paliodellebotti.com
Contrada agricola per eccellenza situata su una collina prospiciente l’abitato di Corropoli. È un posto ideale per ammirare nella sua totalità e nella sua bellezza il panorama del centro storico.
Il nome, molto antico della Contrada, viene più volte citato nelle antiche pergamene e manoscritti dei monaci Celestini che in questo sito avevano delle fiorenti proprietà terriere e gli abitanti di questa zona erano dei valenti artigiani dediti soprattutto alla lavorazione del ferro e della canapa.
Partecipazione al Palio: 16 presenze.
Capitano di Contrada: –
Secondo l’abate Giuseppe Colucci, l’origine di Corropoli si fa risalire alla metà del V° secolo allorché distrutta dai Vandali e dai Mori la città di Truentum, i suoi abitanti, fuggiaschi, si rifugiarono su questa collinetta denominandola Colle di Ripoli, in seguito modificato in Corropoli.
Feudo dei Duchi di Acquaviva, fu fortificato attorno alla metà del 1400 e vi fu eretto un Palazzo Baronale con ampi giardini e fontane. L’assetto attuale di Piazza Piedicorte si fa risalire al 1830 con la demolizione dell’antico maniero andato in rovina ed al suo posto vi furono costruiti tre palazzi di pregevole fattura con al centro l’artistica fontana dell’Ambrosii.
Adiacente alla Piazza Piè di Corte si può ammirare il Campanile di Mastro Antonio da Lodi (sec. XV), con la chiesa di Sant’Agnese sede del Santuario della Madonna del Sabato Santo e poco distante la chiesa di San Giuseppe (Sec. XVIII).
Partecipazione al Palio: 22 presenze.
Palii vinti: 4, nel 1987, 1988, 1992, 2002.
Capitano di Contrada: Cristian Rotini.
Fertilissimo territorio fu colonia militare romana sin dai tempi di Augusto. Particolarmente ricercato dai Centurioni, Ufficiali dell’esercito romano, per l’addestramento accurato dei propri soldati che nelle battaglie avevano il compito di svolgere un ruolo tattico, assai delicato, nelle strategie di guerra.
Le Centurie vi stazionavano per lunghi periodi ed ognuna, autonoma rispetto all’altra, aveva un appezzamento ben delimitato di terreno a forma quadrata. Nel territorio della Contrada si possono vedere l’Oratorio di S. Rocco (sec. XVIII) e la chiesetta di S. Giuseppe (sec. XIX) entrambe recentemente e pregevolmente restaurate per volontà dei Comitati di Contrada.
Partecipazione al Palio: 18 presenze.
Palii vinti: 2, nel 1986, 2000.
Capitano di Contrada: Maurizio Foschi.
Insediamento “romano” sin dai primi secoli vi fu eretto un tempio alla Dea Flora dove le giovinette del luogo vi celebravano delle feste che si svolgevano nel mese di maggio, denominate maggiolate. Sulle rovine del tempio pagano, prima dell’anno 1000, i monaci benedettini dell’insigne monastero di San Pietro di Ferentillo della Diocesi di Spoleto, vi eressero una prima chiesa dedicata al culto di Santa Maria. Nel 1497 per volere di Donna Isabella Piccolomini d’Aragona e del marito Andrea Matteo III duca di Acquaviva, la prepositura di Santa Maria venne ceduta alla Congregazione dei monaci Celestini i quali vi edificarono l’Abbazia, che fu dotata di vistose rendite. Nel 1574 fu dichiarata Nullius e nel 1616 fu elevata all’onore di Badia. Per effetto delle leggi napoleoniche del 1807 l’Ordine monastico dei Celestini fu soppresso.
Partecipazione al Palio: 24 presenze.
Palii vinti: 11, nel 1985, 1989, 1991, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1999, 2007,2009, 2013, 2014.
Capitano di Contrada: Leonardo Pantoli.
Fu terra di missione per i monaci Benedettini Cassinesi che nel XII° secolo vi fondarono un monastero con annessa Chiesa intitolata a San Benedetto tutt’ora esistente ma che avrebbe bisogno di urgenti strutturali restauri. Nel volgere dei secoli ebbe una vita molto attiva anche in considerazione dei ricchi possedimenti che aveva in un territorio vasto e fertilissimo.
Nel 1671 Papa Clemente X conferì la Commenda di Gabiano a Mons. Andrea d’Aquino che a sua volta, per il canone annuo di 300 scudi romani, la diede in affitto ai monaci Celestini di S. Maria di Mejulano. La chiesa sul finire del secolo scorso ha perduto le due navate laterali e di ciò che resta del monastero, giace nel più desolante e vergognoso abbandono.
Partecipazione al Palio: 12 presenze.
Capitano di Contrada: Gianluca Barulli.
In tre secoli di storia, la gloria, lo splendore e la decadenza dei riferimenti storici di questo lembo di territorio Corropolese. Nel 1694 la Principessa Francesca Caracciolo, moglie di Giosia Acquaviva, volle fondare il Convento di Santa Maria degli Angeli con annessa Chiesa in stile barocco, ricca di stucchi e di pitture ad alto interesse artistico raffiguranti vari Santi.
A reggere le sorti del Convento furono chiamati i Minori Osservanti dell’Ordine di San Francesco. Il periodo aureo di questo monumento fu tra il 1700 ed il 1811, anno in cui per effetto delle leggi napoleoniche fu soppresso. Era dotato di una grande biblioteca ed i suoi monaci come un tal Padre Filippo da S. Chiara, erano richiesti per le predicazioni in tutte le parti d’Abruzzo. Nel 1967 il Comune fece abbattere il Campanile a vela e il tetto pericolanti.
Da alcuni anni grazie all’interessamento della Sovrintendenza ai monumenti è in atto un restauro per salvare ciò che resta dell’antica chiesa con l’auspicio che in seguito possa interessare l’intero monastero.
Partecipazione al Palio: 22 presenze.
Capitano di Contrada: Francesco Di Giminiani.
Questa contrada posta in una posizione strategica di fronte all’abitato di Colonnella, ha rappresentato per diversi secoli un punto di osservazione nelle varie vicende belliche sviluppatesi ai confini tra la terra marchigiana e quella abruzzese.
Zona di frontiera tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, Corropoli si trovò sempre a dover subire le conseguenze delle guerre e degli stanziamenti degli eserciti in lotta; da quelli francesi e spagnoli a quelli pontifici. Sin dall’antichità noto era il buon vino che si produceva da queste parti.
Nel territorio della Contrada si può ammirare la chiesa della Madonna della Mirella, restaurata nel 1949 per volontà della Signora Anna Cantarelli Flaiani.
Partecipazione al Palio: 26 presenze.
Palii vinti: 2, nel 1983, 1984.
Capitano di Contrada: –
Anticamente doveva essere un insediamento romano. Lo dimostra il ritrovamento nel corso degli ultimi decenni di diverse tombe a cappuccina, alcune rinvenute in perfetto stato di conservazione.
Fino a trent’anni fa era una Contrada prettamente agricola sita nel cuore della pianura della valle del Vibrata. Case agricole disseminate lungo il territorio e la chiesa di San Donato dove dai tempi remoti si venera una statua del Santo, portata in processione per le campagne il 7 agosto di ogni anno.
Oggi si avvia a divenire un centro urbano e commerciale di proporzioni rilevanti che in parte ha permesso di bloccare il forte esodo abitativo elevato dal dopo-guerra fino agli anni 80. Il monumento, aperto al culto, simbolo della vitalità della Contrada ha bisogno di radicali restauri.
Partecipazione al Palio: 22 presenze.
Palii vinti: 4, nel 1990,1998, 2008, 2010.
Capitano di Contrada: Mariano Boni.
La Contrada Ravigliano come estensione territoriale è senz’altro una delle più grandi e fiorenti del territorio di Corropoli, confinante con quella di Gabiano dove sorge un nucleo industriale che si avvia ad essere tra i più qualificati della Valle del Vibrata. Nell’antichità tra le ubertose terre sorgevano diverse chiesette rurali tra cui quella di S. Scolastica (sec. XIV) recentemente restaurata che in tempi remoti vi era annesso un monastero femminile dedicato alla Santa.
Adiacente alla chiesa vi è ancora attiva la Fonte delle Monache, meta da secoli di un tradizionale pellegrinaggio che si ripete ogni 10 febbraio, di donne partorienti che si recano alla fonte per bere l’acqua miracolosa quale auspicio per un buon allattamento.
Partecipazione al Palio: 19 presenze.
Palii vinti: 4, nel 2001, 2003, 2004, 2006.
Capitano di Contrada: Carlo Iampieri.
È la contrada che ingloba nel suo territorio l’Area Archeologica di Ripoli tra le più note ed estese dell’Epoca Neolitica (4-9000 anni fa). La scoprì nel 1867 l’allora medico condotto di Corropoli Concezio Rosa: oltre 300 fondi di Capanne che permisero di ricostruire ambiente e vita dell’uomo primitivo con 5163 reperti riferibili all’Età della Pietra.
Nel 1914 l’archeologo Messina scoprì il sepolcro di Ripoli rinvenendo in una sepoltura lo scheletro di una donna con il cane. Gli ultimi scavi nel 1970, a cui presero parte valenti studiosi come Radmilli, Cremonesi ed altri. Nel sito archeologico, con fondi CEE, è in fase di realizzazione un Museo Archeologico avente quale obiettivo l’esposizione dei reperti dell’Antica Ripoli oggi conservati nel museo nazionale di Chieti.
Partecipazione al Palio: 13 presenze.
Palii vinti: 1, nel 2005.
Capitano di Contrada: Tiziano Rossi.
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